Il Giorno di San Valentino Prima di Cupido: Lupercalia e Altri Rituali Selvaggi

Amore Prima di Hallmark e Cupido

Oggi San Valentino è tutto cioccolatini, rose e cuori pastello. Ma prima che Cupido scoccasse la sua freccia commercializzata, i rituali d’amore apparivano molto più selvaggi, strani e profondi.

Come artista, sono sempre stata attratta dal simbolico, dal sensuale e dagli strati mitici delle nostre tradizioni. Per questo ho voluto tracciare le radici di San Valentino — non per sminuire il presente, ma per ampliare la storia.


Cos’era la Lupercalia?

Molto prima di San Valentino o delle scatole a forma di cuore, esisteva la Lupercalia — una festa romana della fertilità celebrata il 15 febbraio. Radicata nella grotta del Lupercale (dove si diceva che i mitici fondatori di Roma, Romolo e Remo, fossero stati allattati da una lupa), onorava i temi della protezione, purificazione e vitalità primordiale.

Includeva sacrifici, nudità, rituali di purificazione e atti simbolici selvaggi. Giovani uomini correvano per le strade leggermente vestiti, frustando scherzosamente le donne con cinghie di pelle di capra — un gesto ritenuto capace di aumentare la fertilità e facilitare il parto. Non era crudele; era estatico.

Non si trattava di un amore gentile. Era un amore primordiale, poetico, caotico.


Sensualità e Simbolismo

Quando creo arte per San Valentino, spesso mi affido a questa ambiguità sensuale. Non tutto dell’amore è dolce o gentile. A volte l’amore è selvaggio, viscerale, intrecciato con paura e desiderio. La mia stampa “Fetish” è una di queste esplorazioni — non erotica in senso ovvio, ma allusiva, strutturata, simbolica.

Anche nelle opere più delicate, spesso codifico la tensione. Il desiderio può essere sacro e al tempo stesso dirompente.


Riti d’Amore nel Mondo

La Lupercalia non era l’unica antica celebrazione dell’amore o della fertilità. Nello stesso periodo dell’anno, l’Imbolc celtico onorava il principio femminile del rinnovamento e della luce. In Giappone, i festival stagionali offrivano fiori di pruno come amuleti d’amore. Nel folklore slavo, le danze primaverili e i rituali di salto del fuoco erano modi per onorare il desiderio, l’unione e la trasformazione.

C’è un filo condiviso tra le culture: l’amore è un rituale. E il rituale è spesso sensuale — non sempre sessuale, ma profondamente incarnato. Quando creo stampe ispirate al simbolismo antico, voglio canalizzare quel senso di connessione profonda. Il battito sotto il rituale.


Perché Questa Storia Conta

Non mi interessa la nostalgia del passato — ma mi interessa ricordare cosa significava l’amore prima che diventasse una festa commerciale. L’amore come forza della natura. Come trasformazione. Come dolore, piacere, mistero.

Per questo spesso incorporo simboli antichi, riferimenti mitici o persino texture grezze e non finite nelle mie opere ispirate a San Valentino. Voglio creare qualcosa che non dica solo “ti amo”, ma che sembri un incantesimo.


Rivendicare il Rituale

Oggi forse non corriamo più per le strade con pelli di capra, ma cerchiamo ancora significato. Che si tratti di accendere candele, regalare fiori o appendere arte alle pareti, stiamo comunicando: io sento. Io ricordo. Io desidero.

Quindi, se sei stanco dei cliché e cerchi qualcosa di più profondo questo San Valentino — guarda oltre Cupido. Guarda ai simboli, alle texture, ai colori e alle storie che risvegliano qualcosa di antico dentro di te.

L’amore è più antico di qualsiasi festa. I suoi rituali sono cambiati, ma il desiderio è lo stesso — connettersi, essere visti, toccare qualcosa di sacro nell’altro.

Io creo arte per quello spazio. Non solo per decorare, ma per segnare un’emozione. Che sia un regalo o un pezzo per la tua parete, spero che risvegli qualcosa oltre la superficie.

Perché l’amore, in tutte le sue forme, merita di essere onorato con profondità.

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